Marco Gasperetti su “Il Corriere della Sera” del 6 Marzo 2010

merisio_dna_caravaggio_corriere
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

Ottorino Pellegri
Una pittura autentica e personale quella di Alberto Merisio che avvince per l’armonia formale, per la espressività e per il nitido e solare cromatismo.
Un dipingere che riflette, poiché l’arte anche inconsciamente è sempre autobiografica, il suo mondo interiore permeato di spiritualità e di eletto sentire.
Una pittura, a volte velata di malinconia, sempre da ammirare, capire e sentire propria, perché frutto di una profonda esigenza interiore di comunicare e dialogare.
Suggestive sequenze estetiche poi gli splendidi acquerelli, freschi, immediati che sanno imprigionare “l’attimo fuggente” e rivelare la grande bravura tecnica di Merisio, il suo modo di sentire l’arte e non ultima la sua estrema sensibilità.

Cecco Previtali
L’amore per la pittura ha portato Alberto Merisio ad un continuo approfondimento: frequentando corsi serali all’Accademia Carrara, acquisendo segreti e nozioni in studi di altri pittori, visitando musei, leggendo la vita e il pensiero dei grandi maestri della pittura.
Tutte queste esperienze lo hanno stimolato ad una continua evoluzione sino ad acquisire un suo personale modo di interpretare e vivere la pittura, “costruendo” delle tele materiche e plastiche sino ad arrivare alla tridimensionalità, infatti lo stesso autore definisce questo suo modo di dipingere “scultopittura”.

Francesco Oliva
Alberto Merisio ha una particolarità: è un artista che preserva un pezzo della nostra storia che lentamente svanisce. Immagini remote che vanno scomparendo a poco a poco, luoghi vetusti, così tranquillizzanti, ma sempre più spesso abbandonati e distrutti, sono la tematica pittorica che egli ci regala.
Oggi siamo sempre più disattenti a tutto ciò che non corre, che non è computerizzato, che non è moderno, qualunque situazione ci distolga dalla vita di tutti i giorni sembra che non sia cosa da tenere in considerazione.
Ma quando, per un momento, ci fermiamo ricercando quelle emozioni che sono nutrimento alla mente e all’anima, fortunatamente, troviamo artisti come Alberto Merisio che con la loro poesia e sensibilità, riconducono l’uomo all’introspettività, chiave per una tranquillizzante pausa riflessiva.
Nella sua pittura c’è la consapevolezza che le nostre radici debbano essere preservate e le sue opere sembrano fogli di un diario sui quali “dipingere” il tempo che se ne va.

Cesare Morali
Riflessi tra forme e colori è la mostra di Alberto Merisio al Circolo Artistico di Bergamo. Il pittore nativo di Caravaggio presenta acquarelli, disegni a sanguigna ed impressioni a pennarello acquerellato. Utilizzando materiali vari, riproduce sulla tela un bassorilievo che corrisponde al soggetto considerato e, di seguito, lo dipinge ad olio. Questa originale tecnica espressiva, definita “scultopittura”, con il ricorso alla tridimensionalità, riesce ad esprimere più compiutamente l’interpretazione personale dell’artista. Tonalità delicate e luminose, ottenute con la raffinata tecnica dell’acquerello, caratterizzano la rappresentazione di paesaggi e fiori. Con le sanguigne il pittore tratteggia le figure ed i ritratti. Le opere ad olio sono caratterizzate da una raffigurazione plastica dominata da vivaci accentuazioni cromatiche, in un armonico equilibrio di toni.
Con grande spontaneità Merisio riesce ad infondere nell’intera sua produzione quella notevole disponibilità di fantasia e di sentimento di cui è dotato, assieme al suo particolare timbro poetico. Il pittore prende parte a varie esposizioni collettive ad a rassegne d’arte.

Nadina Reggiani Gavioli (sulla mostra Colori ed Emozioni)
Questa mostra è bene organizzata in un ambiente raccolto che rispetta il carattere intimista della pittura di Alberto Merisio. L’autore non ha mai cercato il successo, ma una semplice migliore rappresentazione dei suoi sentimenti. Fin da piccolo ha avuto la mano felice nel disegno e ha scelto appunto quest’arte figurativa per comunicare le sue emozioni del momento. Prevale l’attenzione per il paesaggio, lasciando in secondo piano la folla. Osservare questa mostra è come esplorare in lungo e in largo gli aspetti più significativi di un ambiente naturale amico. Non si vedono le temute antropizzazioni distruttive, ma paesaggi rassicuranti nello splendore della loro intatta bellezza, avvolti in atmosfere di poesia: una vera quiete, una gradita evasione dagli affanni quotidiani.
L’autore predilige l’acquarello, difficile da usare perché non permette ripensamenti, ma necessario per presentare delicatissime velature di diversi colori oppure per realizzare soffici impasti chiaroscurali su tinte vivaci e luminose.